E’ una bevanda a base di caffè, latte e zucchero molto di moda in Corea, ma ora molto apprezzata anche all’estero. Dalgona prende il nome dall’espressione colloquiale coreana “dalgoona” che significa “sapore dolce”.
Il Dalgona Coffee è tra i trend alimentari del 2020 ed è tra le bevande più ricercate sui social. Questa gustosa e cremosa bevanda si prepara mescolando zucchero, caffè solubile e acqua in parti uguali (circa 3 cucchiai), per poi mixarli con uno sbattitore elettrico, fino a raggiungere la consistenza di una mousse. A questo punto, la spuma viene adagiata sul latte freddo, versato nella prima metà di un bicchiere ben capiente.
Il Danhobak-juk (단호박-죽) è un tradizionale porridge coreano a base di zucca dolce e farina di riso. Grazie alla sua lenta cottura al vapore mantiene tutte le sue qualità nutrizionali (vitamine A, C, E, potassio..) che migliorano il flusso sanguigno e il sistema immunitario. E’ un pasto ricco ma leggero. Il suo gusto dolce lo rende perfetto anche come dessert o antipasto. Guarda il video per scoprire di più https://youtu.be/GoE6G2TYi6s
L’economia sudcoreana torna a crescere nel terzo trimestre 2020, per la prima volta dall’inizio della pandemia. Secondo i dati resi pubblici dalla Bank of Korea la ripresa è dovuta alle ottime performance delle esportazioni. La Bank of Korea rimane tuttavia cauta in merito al futuro a causa del cambio di amministrazione negli Stati Uniti e dell’evolversi della seconda ondata di Covid19.
Tra luglio e settembre il PIL della Corea del Sud è cresciuto dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, il dato migliore dal 2010. Nei due trimestri precedenti, invece, l’economia sudcoreana aveva subito contrazioni dell’1,3% e del 3,2%. Il secondo trimestre 2020, in particolare, era stato il peggiore in termini di prestazioni economiche dalla fine del 2008, nel pieno della crisi finanziaria globale. L’inversione di tendenza è dovuta principalmente all’export, che nel terzo trimestre ha segnato un consistente aumento del 15,6% grazie alla richiesta estera di semiconduttori “made in Korea”.
Stabilità e basso rischio di credito rendono la Corea del Sud un paese e un mercato molto appetibile per le imprese italiane. A conferma di ciò, si veda l’estratto della scheda paese SACE-SIMEST qui sopra (dove il colore verde viene associato a basso rischio e alte opportunità).
Anche secondo la classifica di COFACE Risk la Corea del Sud si attesta ad A3 per il Country Risk Assessment ed A1 per il Business Climate.
In Corea del Sud, le FEZ (Free Economi Zone) sono delle aree economiche speciali designate per attrarre investimenti esteri migliorando le condizioni commerciali per le società straniere, stabilendo condizioni di vita convenienti e servizi amministrativi di facile utilizzo per attività commerciali più fluide e diversificate. Regole più semplici e chiare e agevolazioni fiscali rendono molto appetibili queste zone speciali.
Il FEZ di Incheon ha un’estensione di circa 132,9 Km quadrati nei comuni di Songdo, Yeongjong e Cheongna, ed include anche l’importantissima area dell’Aeroporto Internazionale e del Porto di Incheon. Rappresenta un hub strategico nel Nord-est asiatico.
Incheon, sulla costa occidentale del paese, funge da porta di accesso a Seoul e a un’area metropolitana con 23 milioni di abitanti, centro dello sviluppo economico e industriale della Corea. Situato a 8 Km dal centro di Incheon e 50 Km dal centro di Seoul, IFEZ è altamente collegato con le principali aree metropolitane a soli 60 ~ 90 minuti di distanza.
Nella giornata di oggi, 22 aprile, il Presidente sudcoreano Moon Jae-In ha annunciato un’energica azione di politica economica per far fronte alla crisi economico-sociale innescata dall’emergenza sanitaria del nuovo coronavirus. Seppur colpita labilmente dall’epidemia, anche la Corea del Sud deve affrontare problemi come l’aumento della disoccupazione, specie giovanile, e una crescita economica al ribasso in molti settori manifatturieri e commerciali. La manovra straordinaria prevede un pacchetto equivalente a circa 70 miliardi di Euro da destinare alle industrie maggiormente colpite dalla pandemia. Tra i settori considerati strategici, e dunque maggiormente supportati, la logistica marittima, la cantieristica, l’aviazione, la raffinazione di petrolio e l’automotive.
La manovra è necessaria e urgente: le esportazioni sudcoreane hanno registrato una contrazione del 27% su base annua nelle sole prime tre settimane di aprile. L’economia sudcoreana è storicamente trainata dalle esportazioni e, pertanto, la crisi profonda che ha colpito i suoi principali partners e clienti internazionali non può che influire negativamente sulla sua bilancia commerciale. A conferma di ciò: la Cina, principale partner commerciale, ha ridotto gli acquisti dalla Corea del Sud del 17%, e gli Stati Uniti del 17,5%. Le spedizioni verso i paesi dell’Unione Europea sono calate del 32,6%.
Sul fronte della politica monetaria, la Bank of Korea ha, al momento, confermato il tasso di riferimento al minimo storico dello 0,75% questo mese, ma ha già comunicato che valuterà se correggere i tassi a seconda dell’andamento della pandemia, del suo impatto sull’economia domestica e sui mercati finanziari internazionali.
Inoltre, anche la Corea del Sud ha deciso di ricorrere al cosiddetto “helicopter money”, tramite stanziamenti diretti di denaro liquido in favore delle famiglie. Gli stanziamenti avverranno sotto forma di “fondi emergenziali per la mitigazione dei disastri”, ed andranno alla quasi totalità dei nuclei familiari, fatta eccezione per i redditi più elevati. Nello specifico, il piano prevede lo stanziamento di un milione di won (circa 820 dollari) per i nuclei familiari di quattro persone dal reddito lordo pari o inferiore al 70% della media nazionale.
Nel 2019, l’industria cosmetica coreana si è collocata al nono posto nel mercato globale per volume di vendite. Le dimensioni del mercato sono attualmente superiori a quelle di Italia o Russia, e paragonabili a quelle della Francia. La notevole crescita economica della Cina e la diffusione mondiale del K-pop, dal 2010, hanno aiutato l’industria coreana del settore a fare un grande salto in avanti, sino a diventare una delle principali fonti di reddito da esportazioni.
Insieme al volume delle vendite, la quota di mercato ha continuato a crescere costantemente. Dopo l’ingresso nel mercato cinese, i marchi di cosmetica coreani hanno assistito a un importante aumento delle esportazioni dal 2010, ampliando le reti di vendita territoriali anche nel Sud-est asiatico, in Giappone, negli Stati Uniti e nei paesi dell’Unione Europea. I prodotti culturali e di entertainment coreani – K-pop, drama, cinema – che sono cresciuti per anni, ora attirano i giovani fan anche nelle regioni non asiatiche. Le esportazioni di cosmetici e prodotti per la cura della bellezza nel 2018 sono state pari a 6,28 miliardi di dollari, un triplice salto in un periodo di cinque anni a partire dal 2014, rendendo Seoul uno dei quattro principali esportatori di cosmetici nel mercato globale. Le cifre riportate sono addirittura superiori a quelle dell’Italia o del Giappone, da tempo considerate i simboli del business della bellezza in tutto il mondo. Le recenti vendite all’esportazione della Corea sono aumentate del 34,7% negli ultimi cinque anni, mostrando un forte tasso di crescita tra tutti i principali esportatori.
Le tabelle qui sotto sono rappresentative dell’attuale posizione e valore della cosmetica coreana nel mondo.
Il “Carnegie Endowment for International Peace”, un celebre think tank americano, ha prodotto il “Korea Net Assessment 2020”, un report molto ampio sull’attuale situazione di difesa e sicurezza nella penisola coreana e sulle possibili evoluzioni future. Il report analizza la situazione attuale anche, ma non solo, sulla base delle valutazioni ufficiali quali i white papers sulla difesa della Corea del Sud e numerosi rapporti pubblicati dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, valutazioni che forniscono una panoramica dell’evoluzione dell’equilibrio militare tra le due Coree.
Secondo il report del Carnegie gli aspetti critici sono ancora molti. Ci sarebbe un divario significativo tra le “rosee” valutazioni di Trump e Moon Jae-In sulla possibilità di un accordo nucleare e di una pace duratura sulla penisola e la realtà dei fatti. La situazione militare nella penisola coreana non sarebbe migliorata dall’avvento delle amministrazioni di Trump e Moon. Contrariamente alle dichiarazioni di Trump successive al vertice di Singapore del giugno 2018, secondo cui le armi nucleari della Corea del Nord non rappresenterebbero più una minaccia, sarebbe vero il contrario: l’arsenale nucleare della Corea del Nord ha continuato a crescere. L’esercito nordcoreano non avrebbe mai smesso, inoltre, di accumulare missili balistici, compresi missili balistici sottomarini (SLBM).
Non solo investimenti economici e culturali. La Corea del Sud nel continente africano per contrastare il Covid19. Ne parla questo articolo su The Diplomat Magazine.